Carciofo

Il carciofo è ampiamente coltivato sopratutto nell’Italia centromeridionale e insulare.

È una pianta dotata di un consistente rizoma dal quale partono i fusti eretti e le foglie basali. Le foglie sono molto grandi e si presentano di colore verde nella pagina superiore e argenteo in quella inferiore mentre i fiori sono di colore azzurro. La pianta può raggiungere il metro e mezzo di altezza e fiorisce in primavera estate.

Il suo uso in cucina è ben noto e diffuso, ma il carciofo è anche un’eccellente pianta medicinale apprezzata da secoli.

Il carciofo contiene cinarina, un principio amaro prezioso per la sua azione epato‑renale in grado di influire direttamente sulla coleresi, sulla diuresi, sul metabolismo del colesterolo e dell’urea. Proprio per queste sue proprietà il carciofo si consiglia ai malati di fegato, diabete, arteriosclerosi, artrite, colite, eczema, bile.

Usi e dosi

  • Decotto di radice: far bollire in 1 litro d’acqua 4 cucchiai di radice finché il liquido si riduce di quasi la metà; filtrare e bere a piccoli sorsi 3‑4 tazzine al giorno lontano dai pasti. Nei casi di disfunzioni epatiche e calcolosi, reumatismi, artriti e gotta.

  • Anemia e rachitismo: il carciofo ha un notevole contenuto in ferro che lo rende utile in questi casi: per questo scopo è meglio però consumarlo crudo, in quanto la cottura ne altererebbe le proprietà.

  • Decotto di foglie: far bollire per 15 minuti in 1 litro d’acqua 200 gr. di foglie di carciofo, 100 gr. di cicoria selvatica e 20 gr. di menta, lasciare riposare una decina di minuti, filtrare e aromatizzare con alcune scorze di limone. Bere 500 ml al giorno, divisi tra mattino e sera. Utile nell’arteriosclerosi e nel diabete.

  • L’acqua di cottura dei carciofi può essere utilizzata per risciacquare i capelli dopo lo shampoo per rinforzarne il bulbo.

Avvertenze: se usato cotto come verdura, il carciofo deve essere consumato subito. Se ne sconsiglia l’uso alle donne che allattano.

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