Angelica

E’ una pianta dal grande portamento, ha il fusto glabro, robu­sto, ramificato, dotato di striature rossastre con foglioline verdi larghe e denta­te che si pre­sentano più chiare nella parte in­feriore mentre i fiori sono bianchi o gialli­verdastri.

L’angelica è una delle ombrellifere nostrane più grandi, può raggiungere il metro e mezzo d’altezza e fiorisce in estate.

L’angelica selvatica è molto comune nei boschi umidi e ombrosi, lungo i canali e sui burroni. E’ presente, in Italia e in Europa, in pianura e nelle vallate montane fino a notevoli altezze.

Di questa pianta si usa la radice che viene raccolta, in primavera o in autunno, quando la pianta ha raggiunto i due anni.

Il nome di “angelica” deriva da angelo, in virtù delle sue proprietà medicinali; la leggenda vuole sia stato lo stesso arcangelo Raffaele a farne conoscere l’uso agli uomini, mentre nel medioevo si credeva invece che la pianta fosse di origine divina.

Oltre all’angelica selvatica esiste anche l’angelica “arcangelica”, una pianta più robusta, che nel nord Europa cresce spontanea mentre da noi viene coltivata per essere utilizzata, per le sue proprietà aromatiche ed amare, in pasticceria e nel campo liquoristico. Soprattutto in quest’ultimo entra in piccole dosi come componente di molti liquori ed elisir dal sapore amaro a base di erbe.

Contiene derivati della cumarina, tannino, resine, acidi aromatici, sostanze amare e zuccherine.

In fitoterapia si usa soprattutto l’angelica selvatica; la sua radice, la parte più comunemente usata, contiene angelicina, resina, acido angelico, valerianico, oli essenziali (fellendrene e pinene) e cumarine (ostenolo).

La radice si fa essiccare al sole e si conserva poi in sacchetti di carta, dopo averla tagliata a dischetti.

E’ utile come tonica, stomatica, digestiva, espettorante del catarro, emmenagoga, sedativa e carminativa.

Favorisce la digestione ed ha un’azione stimolante sullo stomaco, favorisce l’appetito ed è utile nei casi di insufficienza epatica.

Ha effetto rilassante perciò viene impiegata come analgesico nei casi di mal di denti, cefalee, spasmi addominali, nei problemi mestruali, nei disturbi digestivi dovuti a stress, nei casi di insonnia o di asma nervosa.

Usi e dosi

Per i problemi digestivi, epatici e nei casi di meteorismo, contro asma e insonnia:

  • Infuso – una manciata di radice essiccata e triturata in un litro d’acqua bollente, lasciare riposare per 20 minuti, filtrare e addolcire e bere tre bicchieri al giorno dopo i pasti principali.

Nei casi di mestruazioni dolorose, di flusso abbondante o ciclo irregolare:

  • Infuso – lasciare riposare 1 cucchiaio di foglie in 1 litro d’acqua bollente per una decina di minuti, filtrare  bere 2 tazze al giorno cominciando 4‑5 giorni prima dell’inizio delle mestruazioni.

Contro dolori muscolari, reumatismi e nevralgie si può ricorrere al bagno preparato versando 2 litri di acqua bollente su 3 manciate di angelica. Si lascia riposare a pentola coperta per circa 2 ore, quindi si filtra e si versa nell’acqua del bagno al momento dell’immersione.

  • Tintura vinosa: una manciata di radice ben triturata in un litro di vino. Lasciare macerare per 10 giorni e bere tre bicchierini al giorno prima o dopo i pasti.

  • Polvere: mettere un cucchiaino di polvere in un cachet e prenderla prima dei pasti con acqua o qualsiasi altro liquido. Oppure mescolare un cucchiaino di polvere con il miele.

  • Vino composto: mettere una manciata di radici ed un pizzico di cannella in un litro di marsala. Lasciare macerare  in un contenitore a chiusura ermetica per 4 giorni. Bere un cucchiaio tre volte al giorno come digestivo.

Avvertenze: il succo fresco dell’angelica irrita le mucose e la pelle mentre l’olio essenziale se utilizzato in forti dosi è velenoso.

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