Tarassaco

Il tarassaco, conosciuto anche come “Soffione” o “Dente di leone” è una pianta molto comune che troviamo facilmente nei prati, nei campi incolti sia in pianura che nelle zone di montagna.

I fiori del tarassaco sono di un bel color giallo, riuniti in grandi capolini singoli e fioriscono da marzo a novembre.

La pianta può raggiungere i 40 cm di altezza.

In fitoterapia si utilizza la radice lavata, tagliata a fettine e fatta essiccare rapidamente e le foglie che vengono raccolte in primavera.

È una pianta conosciuta fin dai tempi antichi, menzionata dagli antichi medici arabi e  da quelli greci per le sue virtù medicinali, da sempre apprezzata per le proprietà diuretiche, depurative e lassative, che la rendono utile in molti tipi di problematiche.

Sia le foglie che le radici contengono un abbondante succo lattiginoso composto di: inulina, zuccheri, tannino, taraxicina (principio fortemente amaro), sali minerali, sostanze resinose, caucciù, colina e mucillagini.

Il tarassaco è ricco di sali minerali e vitamine A, B, C e viene usato in cucina come verdura dal caratteristico gusto piacevolmente amarognolo magari insaporito con un po’ d’aglio.

L’uso della verdura fresca o lessata è consigliato nei casi di malattie epatiche ed è di aiuto anche ai diabetici in quanto abbassa la glicemia

Con i fiori del tarassaco si prepara una gelatina che ha un sapore simile al miele. Si lasciano asciugare all’ombra per 2 giorni 400 fiori di tarassaco, poi si fanno bollire per 20 minuti in 2 litri d’acqua insieme a 2 limoni tagliati a pezzi e a 6‑7 chiodi di garofano. Quindi si filtra, si aggiungono 800 gr di zucchero e si lascia bollire a fuoco lento per altri 20 minuti. Si conserva in un vaso di vetro e si mangia la gelatina spalmandola sul pane.

Le radici sono indicate contro la gastrite, la dispepsia da atonia gastrica e intestinale, la costipazione, l’anoressia, l’insufficienza epatica, i calcoli biliari, il diabete, il colesterolo e le malattie renali.

La sua azione colagoga , ossia di aumento della secrezione di bile, e l’effetto sulle membrane cellulari degli epatociti rendono il tarassaco particolarmente indicato nel trattamento dei disturbi di origine epatica.
E’ utile anche nei casi di stitichezza, negli casi eccesso di colesterolo ed in tutti i casi di stanchezza dovuta ad un fegato pigro.

Uso e dosi

  • Decotto: far bollire per 2 minuti 1 cucchiaio di radice essiccata in 250 ml d’acqua; lasciare riposare per 5 minuti e bere 2 tazze al giorno a digiuno per una settimana. Per disintossicare l’organismo e depurare il fegato.

  • L’acqua in cui vengono lessate le foglie consumate poi come verdure può essere usato come decotto diuretico e depurativo bevendone 2 tazze al giorno a digiuno.

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