Alloro

Si tratta di un arbusto cespuglioso o alberello sempreverde, con fiori di colore giallognolo e foglie lanceolate con il bordo leggermente ondulato e la parte superiore lucida e di colore verde intenso, mentre quella inferiore è invece di un verde più tenue e opaco.

Il frutto dell’alloro è una bacca ovoidale con forma di piccola oliva, dapprima verde e quindi, a maturazione, nero‑bluastro. Contiene un solo seme.

La pianta che fiorisce in primavera e può raggiungere i 10 metri di altezza è comune delle zone mediterranee dove nasce spontanea e si trova facilmente lungo le coste tirreniche, adriatiche ed in Sardegna mentre al nord si trova invece in prossimità dei laghi subalpini.

E’ una pianta ornamentale ed è quindi frequente ritrovarla anche in parchi e giardini.

L’alloro era un albero sacro per Greci e Romani; era la pianta con cui si consacravano i poeti e gli imperatori. Per i Greci era l’albero di Apollo. La leggenda racconta che il dio si era innamorato di Dafne, figlia del fiume Peneo, senza essere da essa corrisposto. Un giorno che la inseguiva, Dafne per non cadere nelle braccia dell’indesiderato corteggiatore, invocò la protezione degli dei che la trasformarono in alloro. Da allora l’albero divenne sacro al dio.

Dell’alloro, anche chiamato “lauro” si utilizzano sia le foglie che i frutti. Le prime si raccolgono tutto l’anno e vanno fatte essiccare al sole, mentre la raccolta dei frutti va fatta in autunno con successiva essiccazione in luogo semiombroso

Il caratteristico aroma delle foglie dell’alloro da sempre ha pro­fumato piatti e ricette: n cucina è usato per aromatizzare rnarinate, carni arrosto, selvaggina, brasati, conserve di frutta, verdure e funghi.

Ma l’alloro anche se è conosciuto soprattutto come pianta aromatica, possiede in realtà anche notevoli proprietà salutari.

In particolare aiuta la digestione, combatte i dolori di stomaco e l’inappetenza.

  •  Nelle digestioni difficili utilizzare il decotto: fare bollire 2‑3 foglie fresche per qualche minuto in 250 ml. di acqua calda, filtrare e bere.

  •  Per i dolori di stomaco usare invece l’infuso: fare riposare 10 gr. di alloro fresco e 10 gr. di scorza d’arancio amaro in 1/2 litro d’acqua bollente per una decina di minuti; filtrare, dolcificare con 1 cucchiaino di miele e bere 2‑3 tazzine al giorno.

  • Contro l’inappetenza e gli stati di debolezza generale, per combattere l’influenza e stroncare un principio di raffreddore mettere in infusione 2‑3 foglie in 250 ml. di acqua bollente per 10 minuti; filtrare e bere 2‑3 tazzine al giorno.

  • Lo stesso infuso, arricchito con una scorza di limone e bevuto dopo i pasti, è un ottimo digestivo.

Olio essenziale: dai frutti della pianta si estrae un olio essenziale che può essere utilizzato esternamente per frizioni nella cura dei reumatismi, delle distorsioni e delle slogature o come rimedio per le emorroidi.

  • Un unguento per questi scopi si può preparare artigianalmente in questo modo: macinare mezza manciata di bacche e metterle a ri­posare per 15 giorni con dell’olio di oliva in un vaso di vetro,  spremerle, poi si friziona la parte interessata.

  • Un paio di manciate di foglie lasciate in infusione nell’acqua bollente per 1 ora e aggiunte al bagno profumano il corpo.

Aggiunto nei pediluvi, facilita il sonno, combatte gli eritemi e i cattivi odori.

    Per informazioni: [email protected]