Peperoncino

Il peperoncino è originario del centro America da dove venne importato in Europa verso la fine del 1500. Esistono più di 50 specie di peperoncino, con frutti di forma diversa e gusto variabile dal dolce al piccante.

La varietà di peperoncino più utilizzata nelle nostre zone, è della specie a bacca piuttosto piccola e rossa, dal sapore tipicamente piccante.

Il fusto della pianta è eretto, le foglie sono lanceolato‑ovali fornite di picciolo e i fiori sono di colore bianchiccio. La fioritura di questa pianta avviene in tarda primavera‑estate. I frutti, diversi sia come forma che come colore, sono una specie di bacca carnosa, cava all’interno.

Il peperoncino viene utilizzato proprio per le bacche carnose che sono utilizzate, in dosi minime, fresche o più frequentemente essiccate e ridotte in polvere.

Oggi l’impiego del peperoncino come condimento per insaporire i cibi è piuttosto diffuso, usato spesso in dosi minime in sostituzione del pepe.

Il peperoncino deve essere utilizzato in quantità minime in quanto un uso eccessivo  può causare seri problemi in particolar modo ai reni e all’apparato intestinale.

Il peperoncino rosso è ricco di vitamina C oltre a quelle del gruppo P, B, E, U, e K2.

Il peperoncino contiene la “capsaicina” che è  la sostanza cui si deve il suo particolare sapore.

I semi sono ricchi di lecitina, sostanza che combinandosi col colesterolo del sangue tiene elastiche le arterie e di conseguenza abbassa la pressione arteriosa. Il peperoncino è anche un buon regolatore intestinale dato che  favorisce la digestione lenta e difficile e impedisce la putrefazione delle feci.

Un uso regolare del peperoncino combatte le vene varicose, il colesterolo in eccesso e l’arteriosclerosi. In più tonifica i capillari e svolge un’azione positiva anche a livello epatico.

È una spezia che rende piccanti i cibi contribuendo contemporaneamente anche a stimolare il metabolismo.
Usarla in cucina quindi, oltre a impreziosire il gusto di molti cibi, aiuta anche a perdere peso.

Avvertenze: rispettare le dosi. Un uso elevato può causare infiammazioni gastro‑intestinali e renali. Controindicato a chi soffre  di reni, ulcera, gastrite e acidità di stomaco.

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