Biancospino

Pianta diffusa nelle regioni mediterranee, in Italia si trova nei boschi e nelle siepi tanto nelle zone pianeggianti quanto sui rilievi montani.

Si presenta come un arbusto spinoso, cespuglioso, con la corteccia giallastra che diventa più scura con l’età. I fiori sono piccoli bianchi o rosati, molto profumati, mentre i frutti sono delle piccole drupe rosse dalla polpa farinosa e insipida.

La pianta che raramente supera i 5 metri di altezza fiorisce in primavera.

Del biancospino si utilizzano i fiori che vengono raccolti prima dell’apertura in primavera e i frutti a fine estate.

Con i frutti del biancospino si può preparare una marmellata dal sapore molto delicato.

I frutti sono astringenti, antidiarroici e antiscorbutici, mangiati appena maturi o preparati in decotto sono usati contro le diarree dei bambini.

Ma la parte più importante dal punto di vista erboristico sono i fiori.

Il biancospino, contiene vari componenti chimici, tra cui flavoni, tan­nini e vitamina C.

Le proprietà medicinali della pianta sono particolarmente importanti nei casi di arteriosclerosi, ipertensione, nervosismo, vertigini, insonnia.

Il biancospino agisce sul sistema nervoso centrale come blando sedativo aiutando anche nei disturbi nell’umore.

Viene utilizzato a livello dell’apparato cardio-circolatorio per le sue proprietà di stimolante del flusso sanguigno e perché collabora alla regolazione del battito, della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa funzionando da sedativo del cuore.

Utile quindi nell’angina pectoris, nei disturbi spasmodici degli arti e nelle vene varicose.

Il suo effetto rilassante inoltre mitigano le forme di insonnia accompagnate da vertigini, da stati di angoscia e da ronzii, spesso frequenti tra le persone arteriosclerotiche e nella menopausa.

Usi e dosi

  • Infuso: mettere in infusione 10 gr. di fiori essiccati in 1 litro d’acqua bollente per qualche minuto; bere 2‑3 tazze nel corso della giornata.

  • Un altro infuso si prepara in questo modo: mettere in infusione 30 gr. di fiori essiccati in 1 litro d’acqua bollente per 5 minuti; filtrarlo, aggiungere 100 gr. di miele; assumere da 8 a 10 cucchiaini al giorno.

  • Infuso: mettere in infusione 5 gr. di fiori essiccati in 250 ml d’acqua bollente per 5 minuti; filtrare e bere 1 tazza al giorno. Preparazione da utilizzare nel caso di palpitazione.

  • Far bollire per qualche minuto 2 manciate di fiori in 3 litri d’acqua, lasciare riposare per un paio d’ore e aggiungere il filtrato all’acqua della vasca: si ottiene in questo modo un bagno dalle proprietà rilassanti.

  • Polvere: ridurre in polvere finissima i fiori essiccati. Prenderne un cucchiaino al giorno  in un’ostia o cachet oppure mescolato col miele.

  • Tintura vinosa: mettere una buona manciata di fiori in un litro di vino bianco e lasciarlo a macerare per 10 giorni. Si beve a bicchierini da tre a quattro al giorno durante i pasti.

  • Sciroppo: lasciare in infusione una manciata di foglie in mezzo litro d’acqua per circa mezz’ora. Dopo averlo filtrato aggiungere mezzo chilo di zucchero, farlo bollire ancora per circa due minuti; berlo a cucchiai durante la giornata.

Avvertenze: controindicato per chi soffre di bassa pressione arteriosa. Rispettare le dosi.

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