Noce

Il noce, originario della zona dei Balcani, è comunemente presente in tutte le zone temperate, dalle zone pianeggianti fino alla bassa montagna.

In Italia è molto comune e viene coltivato soprattutto per gli eccellenti frutti e per il legname pregiato che il suo tronco fornisce.

È un albero dal portamento altero e maestoso alto dai 10 fino ai 25 metri, le sue ramificazioni sono solide, la corteccia, di color grigio‑cenerognolo, tende a screpolarsi con l’invecchiamento della pianta.

Le foglie sono piuttosto grandi, imparipennate con 7‑9 foglioline. I fiori maschili, di colore verdastro, sono riuniti in amenti pendenti mentre quelli femminili sono raggruppati a 2‑5 alle estremità dei rami. Il frutto è una drupa ovoidale, ricoperta di un mallo polposo, verde all’inizio, scuro e oleoso quando giunge a maturazione. La pianta  fiorisce verso la fine della primavera.

Le parti utilizzate del noce sono diverse: le foglie, che si raccolgono in estate e vengono poi fatte essiccare in luogo semiombroso, il mallo fresco, quando è ancora verde, e i frutti, ossia le noci, che vengono raccolte in ottobre e fatte essiccare per un certo periodo prima di essere consumate.

Dai frutti si ricava l’olio di noce che ha una notevole capacità purgativa, così come anche il mallo fresco.

Le noci, che sono particolarmente ricche  di vitamine A, PP e soprattutto di quelle del gruppo B, sono molto nutritive e contengono un olio speciale, sconsigliato però a obesi e ipercolesterolemici, e vengono comunemente usati nell’alimentazione umana e nella preparazione di dolci e di liquori.

Le foglie contengono acido malico, juglandina e sostanze tanniche che ne fanno un preparato dalle proprietà astringenti, depurative, antiscorbutiche, antiartritiche, antidiabetiche e colagoghe.

Si usano perciò nel trattamento delle gastroenteriti catarrali, delle infiammazioni ghiandolari, nei disturbi epatici e nelle artriti uriche; inoltre hanno la capacità di diminuire lo zucchero nel sangue, la pressione arteriosa e sono anche sedative del sistema nervoso.

Le gemme sono attive nei confronti dello stafilococco e dello streptococco e dei germi che si sviluppano a livello delle mucose, specialmente trachea e bronchi.
Dà quindi ottimi risultati nel trattamento di angine , tracheiti, bronchiti e otiti.

È un tonico da usare contro gli stati anemici e di stanchezza.

Usi e dosi

  • Infuso: 5 gr. di foglie essiccate lasciate in infusione in 250 ml d’acqua bollente per 10 minuti, filtrate e bevute 2 mezze tazze al giorno, mattino e sera, a digiuno sono stimolanti nei casi di anemia e stanchezza generale

  • Lo stesso infuso in dose di 2 tazze al giorno, sempre bevuto lontano dai pasti principali, è consigliato ai diabetici o per combattere il rachitismo.

  • Usare l’infuso per fare dei gargarismi nel caso di infiammazioni dell’apparato orale.

  • Decotto: far bollire 50 gr. di foglie secche frantumate per 10 minuti, filtrarlo e usarlo, mentre è ancora tiepido, come impacco o per fare sciacqui in caso di emorroidi o per fare dei pediluvi in caso di piedi stanchi.

  • Preparare un cataplasma con le foglie di noce e applicarlo sulle ulcere per favorirne la cicatrizzazione.

  • Tintura vinosa: lasciar macerare per una settimana due manciate di fogli essiccate  o fresche in un litro di vino bianco. Berne un bicchierino dopo i pasti.

Nocino:

Mettere 250 gr. di noci verdi con il mallo, 250 gr. di alcol a 60° e 250 gr. di acqua in un recipiente ben chiuso ed esporlo al sole per 40 giorni. Alla fine aggiungere 6 gr. di semi di finocchio, 2 gr. di corteccia di cannella, 10 gr. di petali di rose e qualche chiodo di garofano. Lasciare riposare per qualche giorno, poi filtrare e aggiungere 250 gr. di zucchero.

Avvertenze: le noci e l’olio di noce non vanno conservati a lungo perché sono soggetti ad irrancidimento.

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