L’origine dell’arancio è da ricercarsi nell’Asia sudorientale, da dove si è diffuso nell’Italia meridionale, dove è oggi intensamente coltivata, specialmente in Sicilia, la varietà dolce.
L’altra varietà, quella dell’arancio amaro, è meno apprezzata come sapore, ma ha delle proprietà molto simili a quelle dell’arancio dolce ed è più utilizzato in campo fitoterapeutico.
L’arancio si presenta come una pianta dal portamento talvolta arbustivo, che può raggiungere i 5 metri di altezza, con foglie coriacee di color verde intenso e grandi fiori bianchi e piacevolmente profumati.
Dell’arancio dolce si utilizzano i frutti maturi mentre dell’arancio amaro si usano le foglie, la buccia dei frutti e i fiori raccolti prima dell’apertura.
Le arance sono frutti non solo gustosi ma anche molto ricchi di sali minerali, di vitamina C, A, PP, e di vitamine del gruppo B e sono quindi consigliate a quanti soffrono di scorbuto, avitaminosi e ai convalescenti.
La sua polpa ha proprietà toniche, antiscorbutiche e alcalinizzanti, è utile nelle disfunzioni epatiche e nella fragilità capillare. Per tutti questi casi si consiglia di mangiare 2 frutti al giorno.
Insalata di arancia: si lava bene la frutta poi con un coltello ben affilato, si taglia in fettine sottili con tutta la scorza. Si condisce con sale, olio e poco aceto.
Usi e dosi
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Infuso: lasciare in infusione 5 gr. di fiori di arancio amaro in 250 ml d’acqua bollente per 10 minuti, filtrare e bere 1/2 tazza addolcita con miele mezz’ora prima di coricarsi. Ottimo contro l’insonnia e nei casi di nervosismo, nei dolori addominali e nel caso di gas intestinali. Lo stesso infuso si può preparare con le foglie.
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Far sbollentare le scorze dell’arancio in un pentolino d’acqua, filtrare e zuccherare: stimola la digestione.
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Schiacciare la polpa di un arancio e applicarla sul viso: è un ottimo antirughe.
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Unire al succo dell’arancio amaro un po’ di sale e applicare sulla pelle per attenuare le lentiggini.
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Decotto: mettere tre‑quattro pezzetti di scorza (solo la pane esterna) di arancia dolce e amara essiccata o fresca in un mezzo litro d’acqua e bollire per 2‑3 minuti, lasciare riposare per 10 minuti. Bere subito dopo i pasti. Favorisce la digestione, calma i dolori di stomaco e aiuta nel caso di problemi epatici.
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Tintura vinosa: mettere una manciata di scorza di arancio amaro essiccata e spezzettata a macerare per 8 giorni in un litro di vino. Bere a bicchierini, nei casi di inappetenza e nelle digestioni difficili.
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Ratafià di arancio: mettere a macerare 50 gr. di petali di arancio amaro in 200 ml di alcool a 95° per una settimana. Filtrare e aggiungete 300 gr. di zucchero sciolti a fiamma debole in 400 ml di acqua insieme ad altri 150 ml di alcool a 95°Lasciare riposare un giorno e imbottigliare. Servite questo profumato liquore dopo cena.
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