Sambuco

Il sambuco è una pianta originaria dell’Europa meridionale che in Italia è diffusa dalle zone di pianura fino alla prima montagna. Lo troviamo spesso lungo i viottoli, i torrenti, nei campi incolti, nelle boscaglie e nelle siepi.

Si presenta come un alberello o un arbusto dalla corteccia grigio scura, con rami che all’interno contengono un midollo bianco. Le foglie sono di color verde brillante, mentre i fiori sono di colore biancastro, raccolti in vistose false ombrelle piatte. Il frutto invece è una piccola bacca succosa, che a piena maturazione assume un bel colore nero lucente. La pianta che può raggiungere anche i 6‑7 metri d’altezza fiorisce a fine primavera‑estate.

Per fini medicinali si utilizzano i fiori, i frutti maturi e la seconda corteccia, che vengono fatte essiccare all’ombra in luogo asciutto e ventilato. Meno usate le foglie essiccate.

L’infuso di fiori di sambuco ha azione diaforetica, diuretica, antiurodinica, emolliente, topica e galattogena e viene utilizzato anche per combattere febbri, bronchiti e sindromi influenzali.

Tra le molteplici proprietà del sambuco ricordiamo anche la sua azione lassativa.

Uso e dosi

  • Infuso: mettere 5 gr. di fiori in 250 ml. di acqua bollente e lasciare in infusione per una decina di minuti; filtrare e bere 2 tazze al giorno lontano dai pasti.

  • Decotto: far bollire 100 gr. di fiori insieme alla scorza di 1 limone (solo la parte gialla) per 5 minuti in 1 litro d’acqua; filtrare, dolcificare con miele e bere 2 bicchierini al giorno lontano dai pasti. Il decotto di fiori provoca abbondante sudore depurativo e libera dalle infiammazioni dell’apparato respiratorio.

  • Cataplasma: pestare in un mortaio una manciata di fiori e foglie fino a formare una poltiglia e applicarla con una garza sulla parte interessata nel caso di emorroidi ed ascessi.

  • Nella cosmesi popolare il decotto dì sambuco serve anche per schiarire la carnagione scura del viso.

Avvertenze: i frutti consumati in grande quantità (in particolare se crudi o acerbi), la corteccia e le foglie causano nausea e vomito. Controindicato per i soggetti delicati di stomaco.

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