Il ciliegio selvatico, albero dal fusto eretto, ramoso e con la corteccia bruno‑rossastra, è diffuso in Italia dove lo troviamo allo stato spontaneo nei boschi di collina e di montagna fino ai 1500 metri di altezza.
Le specie coltivate sono numerose e diffuse sia in Europa che in altri continenti.
Le foglie, dotate di lungo picciolo, sono ovali e lisce, di colore verde lucente. I fiori invece sono bianchi. Il frutto, la ciliegia, è una drupa di piccole dimensioni, rotondeggiante, contenente un nocciolo. La pianta può raggiungere anche i 15 metri di altezza e fiorisce in primavera.
Del ciliegio si utilizzano i peduncoli dei frutti raccolti in estate e fatti essiccare all’ombra e i frutti.
Le ciliegie vengono utilizzate come frutta consumata direttamente, o come ingrediente di torte, marmellate, sciroppi.
Diverse sono le proprietà salutari del ciliegio: in particolare il ciliegio selvatico è un eccellente diuretico e lassativo.
Usi e dosi
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Decotto: far bollire una manciata di peduncoli spezzettati in 1 litro d’acqua per una decina di minuti; filtrare e bere 2 tazze al giorno a digiuno lontano dai pasti principali per 15 giorni come diuretico nei casi di gotta, di artrite, nelle calcolosi renali e nelle cistiti.
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Mangiare due manciate di ciliegie (o berne il succo) a digiuno per una settimana come lassativo e depurativo dell’organismo.
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Far bollire una manciata di ciliegie coltivate per qualche minuto nell’acqua, scolarle e irrorarle con un bicchiere di vino rosso ed un cucchiaio di miele: assumerle una volta al giorno per una settimana come tonico per l’organismo nel caso di stress psicofisico.
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Tintura vinosa: mettere una buona manciata di peduncoli, lasciarli macerare per 8 giorni in un litro di vino bianco. Berne tre bicchieri al giorno, lontano dai pasti.
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