Dragoncello

Il dragoncello o estragone, originario della Russia meridionale, si è diffuso in tutta Europa nel Medioevo ed era noto come pianta medicinale. Poi queste sue proprietà terapeutiche sono state un po’ dimenticate e il dragoncello è stato usato soprattutto in cucina dove è apprezzato per il particolare sapore aromatico piccante.

La pianta forma dei cespugli alti e ramificati, molto folti. Le foglie sono di colore verde chiaro, lunghe e sottili. I fiori sono piccolissimi e di colore giallo verdognolo riuniti in pannocchie. La fioritura di questa pianta che può superare il metro di altezza avviene in estate.

In cucina si usano le sommità fiorite e i rametti freschi per aromatiz­zare arrosti ed insalate. Messo  in infusione nell’aceto con altre erbe aromatiche, come il timo ed il basilico, ne impreziosisce il sapore.  

A scopo terapeutico il dragoncello si può utilizzare sia fresco che essiccato.

Usi e dosi

  • Mettere qualche germoglio di dragoncello fresco nelle pietanze nei casi di inappetenza e di digestione lenta e difficile.

  • Infuso: sempre nei casi di inappetenza e di digestione lenta e difficile lasciare in infusione per 5 minuti 5 gr. di dragoncello in 250 ml d’acqua; filtrare e bere 1/2 tazza prima o dopo i pasti a seconda del caso.

  • Infuso: lasciare in infusione per 10 minuti 5 gr. di dragoncello in 250 ml d’acqua; filtrare e bere 1/2 tazza prima o dopo i pasti  nei casi di meteorismo, aerofagia e reumatismi.

  • Far sbollentare per qualche secondo 1 cucchiaino di dragoncello in una tazza di acqua, filtrare e bere per combattere il singhiozzo. Oppure masticare una foglia fresca.

  • L’infuso di dragoncello, può essere utilizzato anche per sciacquare la bocca.

Avvertenze: controindicato alle donne in gravidanza.

Per informazioni: [email protected]