Verga d’oro

La verga d’oro è una specie perenne che cresce spontanea nelle zone boschive soleggiate e nei pascoli collinari e montani dell’Italia centro-­settentrionale anche oltre i 2.000 metri di altezza.

E’ una pianta dal fusto eretto, con le foglie inferiori ellittiche e allungate con margine ruvido, dentato, più o meno pelose. I fiori sono dei capolini disposti in grappoli frammisti a foglie.

La pianta ha un rizoma dotato di numerose radici, può raggiungere il metro d’altezza e fiorisce in estate – inizio autunno.

Le parti utilizzate della pianta sono le sommità fiorite e la pianta intera, che vanno essiccate in luogo ombroso e ventilato.

Pianta dai vistosi fiori gialli, la verga d’oro è conosciuta anche coi nomi di “Erba giudaica” o “Solidago”..

La pianta, poiché è un efficace drenante epatico e renale, viene impiegata soprattutto nei casi di affezioni del fegato, renali ed urinarie soprattutto nel favorire l’eliminazione della renella e dei calcoli vescicali e quando c’è la necessità di una efficace disintossicazione del fegato.

Queste proprietà derivano dalla presenza di saponine flavanoidi.

Inoltre, essendo molto diuretica, la verga d’oro facilita l’espulsione dei prodotti di rifiuto, come l’urea e il colestero­o.

E’ anche efficace nelle cistiti, nefriti, idropisia, nella gotta, come pure nelle enteriti e negli eccessi di acido urico.

Esternamente invece si usa contro le infiammazioni della mucosa boccale e per impacchi contro le eruzioni della pelle, ferite infette e piaghe.

 Uso e dosi

  • Decotto: far bollire 40 gr. di sommità fiorite in 1litro di acqua bollente per pochi secondi. Poi lasciare in infusione per 5-6 minuti, filtrare e bere 2 tazze al giorno. In caso di nefrite.

  • Mettere a macerare per una notte ½ cucchiaio di sommità fiorite essiccate in 80 ml di vino bianco; bere il mattino seguente dopo aver filtrato e continuare la cura per una ventina di giorni. Preparazione da usare nel caso di infiammazioni alla vescica.

  • Decotto: far bollire 30 gr. di sommità fiorite in 1litro di acqua bollente per pochi secondi. Poi lasciare in infusione per 5-6 minuti, filtrare e bere 2 tazze al giorno lontano dai pasti. Per combattere gli accumuli idrici e di urea e per combattere le affezioni reumatiche.

  • Cataplasma: preparare un cataplasma pestando qualche grammo di foglie e sommità fiorite della pianta e applicarlo con una pezzuola su dermatosi, piaghe, ulcere e ferite per facilitare la cicatrizzazione.

  • Tintura vinosa: lasciare macerare una manciata abbondante in un litro di vino bianco per 10 giorni; bere tre bicchierini durante la giornata.

  • Marsalato: lasciare macerare per 10 giorni 60 gr. di pianta secca e sminuzzata in un litro di marsala secco, filtrare e spremere. Bere a bicchierini durante la giornata.

  • Far bollire una manciata di pianta fiorita ed essiccata per 5 minuti. Lasciare riposare per 20 minuti, filtrare. Usare per  fare sciacqui e gargarismi.

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